Edizioni critiche
Conciliorum oecumenicorum generaliumque decreta
Il COGD è una sottoserie del Corpus Christianorum dell’editore Brepols di Turnhout nella quale vengono pubblicate in edizione critica le decisioni dei concili ecumenici e generali delle chiese d’Oriente e Occidente. Dalla prima edizione del COD – il volume contenente i decreti dei primi concili ecumenici, donato nel 1962 a papa Giovanni XXIII in occasione dell’apertura del Vaticano II – nuove edizioni e nuovi volumi si sono succeduti fino alla serie corrente, che a partire dal 2006 conta sette volumi comprendenti tutti i concili latini fino al Vaticano II, i sinodi delle Chiese della Riforma e la tradizione sinodale delle Chiese d’Oriente e ortodosse. Un volume di saggi e indici concluderà la serie.
È stato inoltre avviato il lavoro di digitalizzazione di tutti i concili di tutte le chiese di tutti i tempi in una banca dati che, a partire dall’edizione settecentesca di Gian Domenico Mansi, integri l’enorme massa di dati a lui ignota.
Ci lavorano: Davide Dainese, Federico Alpi, Gianmarco Braghi, Ephrem Aboud Ishac.
L’opera omnia di Lorenzo Milani
Il cantiere di ricerca ormai più che trentennale su don Milani e la raccolta delle sue carte portata avanti negli anni hanno permesso a FSCIRE di proporre e realizzare il progetto dell’edizione critica dei testi di don Milani. L’alto valore del progetto ha avuto nel novembre 2015 il riconoscimento da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che ne ha promosso l’Edizione Nazionale, diretta da Alberto Melloni, e ne ha costituito una commissione scientifica. L’opera omnia in edizione critica di don Lorenzo Milani è stata pubblicata nel 2017 per i Meridiani Mondadori (Don Lorenzo Milani. Tutte le opere, diretta da A. Melloni, a cura di F. Ruozzi e A. Cafora, V. Oldano, S. Tanzarella, 2 voll., Milano, Mondadori, 2017).
L’archivio don Lorenzo Milani venne formalmente costituito presso la Fondazione per le scienze religiose di Bologna nel giugno del 1974, quando la madre, Alice Weiss Milani Comparetti scrisse una lettera circolare a nome proprio e dei figli, Adriano ed Elena, indirizzata «Agli amici di don Lorenzo Milani», con la quale comunicava la decisione della famiglia che, «perché l’eredità della sua parola e del suo esempio non si disperda, bene comune affidato a tutti, si è costituito presso l’Istituto per le Scienze Religiose di Bologna, un Fondo Lorenzo Milani, destinato a raccogliere e custodire scritti, lettere, testimonianze che possono direttamente o anche indirettamente illuminare maggiormente la sua figura e la sua opera». Proprio la serietà e il rigore di questa istituzione le sembrava la sede adatta per affidare le sue carte per lo studio dell’opera di don Lorenzo. Dal 1974, l’archivio si è arricchito con altri fondi e donazioni di carte, in originale o in copia (fondo Elena Milani, fondo Pecorini, fondo Pirelli Brambilla, fondo Cartoni, fondo Francuccio Gesualdi, e tanti altri), e si è avviato un progetto di digitalizzazione delle carte depositate e di quelle conservate in altri archivi, così da riunire, almeno a livello virtuale, un unico e completo archivio Milani.
I risultati dell’edizione critica sono stati presentati in anteprima nel convegno Don Lorenzo Milani. «Al centro della Chiesa, non ai margini», il 31 ottobre 2015 al Gabinetto Vieusseux, a Firenze, con il patrocinio dell’arcidiocesi di Firenze.
Ci lavorano: Federico Ruozzi, Alberto Melloni.
Le omelie di Giovanni XXIII
Gli studi e le ricerche su Angelo Giuseppe Roncalli (Giovanni XXIII) costituiscono, fin dagli anni Sessanta, un impegno costante per Fscire che possiede, in copia, il fondo d’archivio Giovanni XXIII custodito a Bergamo. Il progetto di ricerca mira a editare l’omeliario roncalliano nella sua interezza, a partire dalle omelie inedite del periodo giovanile. La meticolosità con cui Roncalli ha conservato tutte le “sue” carte – unite alle preziose informazioni provenienti dalle Agende e dal Giornale dell’anima – consente oggi di poter accedere alle omelie manoscritte a partire dai primi mesi dopo l’ordinazione presbiterale avvenuta il 10 agosto 1904. La ricostruzione e la pubblicazione di questi documenti, in gran parte inediti, offriranno nuovi strumenti per approfondire la teologia e la spiritualità di un uomo che ha segnato la storia della chiesa e del mondo.
Ci lavora Gabriella La Mendola.
L’epistolario di Arturo Paoli
Un cospicuo campione di lettere scritte dal sacerdote lucchese e Piccolo fratello del Vangelo Arturo Paoli nel suo primo decennio in Argentina (1960-1969) è attualmente oggetto di un lavoro di edizione che si inserisce all’interno di un progetto di pubblicazione di fonti e scritti del religioso toscano promosso dal Fondo Documentazione Arturo Paoli di Lucca. Si tratta dell’edizione di una significativa documentazione epistolare, tutta inedita e per lo più di carattere molto personale, che sembra possa costituire una chiave di accesso privilegiata al complesso percorso umano e spirituale compiuto da Paoli nel corso degli anni Sessanta dopo il secondo allontanamento dall’Italia alla fine del 1959. Indirizzate, con frequenza diversa, a circa una ventina di interlocutori, le missive argentine consentono infatti di gettare una prima luce su un segmento biografico importante - e del tutto inesplorato - della lunga vita del Piccolo fratello lucchese, contrassegnato dalla ricerca di un nuovo radicamento vitale nel continente latinoamericano, che nel giro di alcuni anni, e non senza sofferenza, da “terra dell’esilio” diventerà “la patria del cuore”.
Ci lavora Silvia Scatena.