Il nuovo volume dei Quaderni di storia religiosa medievale

Qsrm 27/2, 2024

Il fascicolo costituisce la seconda parte di due volumi monografici intitolati Strumenti di devozione nelle pratiche religiose del medioevo e curati da Fabio Massaccesi e Zuleika Murat.

Gli articoli qui pubblicati esaminano l’ampio spettro della religiosità medievale a partire dalle opere e dai contesti del culto. 

La funzione devozionale dell’oggetto (suppellettili, libri, dipinti etc.), spesso non scindibile da una funzione liturgica (pensiamo al doppio ruolo cultuale della croce/crocifisso, ma anche di alcuni libri), è il risultato dato dalla somma delle destinazioni e distinzioni in base ai due tipi di cristiani, quelli votati agli affari secolari (ordo laicalis) e quelli votati alla vita sacerdotale (ordo clericalis), che nelle pratiche della devozione e dunque negli strumenti trovano il punto d’incontro.

Il contributo di Cristina Guarnieri, è compreso nella sezione dedicata agli spazi comunitari della fede, e dunque alle chiese e ad alcune tipologie di opere che lì orientavano l’esperienza dei devoti.

I contributi di Núria Jornet-Benito, Joan DomengeChiara Ponchia, invece, si occupano dell’efficacia performativa degli oggetti negli usi liturgici e devozionali, sempre in rapporto con comunità, più o meno dilatate, piuttosto che con singoli individui. 

Concludono il volume l'accurata analisi critica di Andrea Tilatti, e un articolo, contenuto nella sezione Variazioni e scritto da Federico Ruozzi e Marco Papasidero, sulle tecnologie digitali applicate agli studi religiosi, il quale esamina i risultati di un'attività di ricerca prodotta nell'ambito del progetto PNRR ITSERR.

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