Profezia e artigianato della pace
Dalla “Pacem in terris” alla guerra mondiale a capitoli
L’11 aprile 1963 l’enciclica di papa Giovanni XXIII ruppe con la millenaria teologia della guerra giusta o della giustificazione della guerra: nell’età del conflitto nucleare era ormai irrazionale ritenere che il ricorso alla violenza bellica rappresentasse lo strumento per risolvere i conflitti tra gli Stati.
L’enciclica si rivolgeva
a tutti gli uomini di buona volontà, credenti e non, invitando a ricercare ciò che unisce, tralasciando ciò che divide.
La Pacem in Terris non è stato un messaggio utopistico, bensì un messaggio di speranza per combattere la paura dell’avvenire: un inestimabile patrimonio etico e culturale che offre la possibilità di guardare con occhi rinnovati alla Chiesa e alla sua missione pastorale, potendo quantomeno scorgere l’
evoluzione verso un’umanità nuova e migliore.Cosa resta oggi di quel messaggio di cui l’enciclica si è fatta promotrice?
Possiamo ancora ritrovare la strada che porta verso la nuova umanità, per lo meno migliore?
L’11 aprile 2023, presso S. Maria della Pietà (via San Vitale, 112 – Bologna) alle ore 18, si terrà “Profezia e artigianato della pace. Dalla “Pacem in terris” alla guerra mondiale a capitoli”, un incontro per commemorare il 60° anniversario della enciclica “Pacem in terris” (11 aprile 1963) e per ripercorrerne l’importanza che ha avuto e tutt’ora ha per la Chiesa, per i suoi fedeli e per l’intera umanità.
Inoltre, in concomitanza dell’saggio videostorico “, presso la sede della Fondazione per le scienze religiose, Sala Onida, in via San Vitale 114 – Bologna. Pacem in Terris”
incontro e fino al 14 aprile, sarà possibile accedere gratuitamente alla visione delL’evento è organizzato dalla Fondazione per le scienze religiose in collaborazione con la Cattedra Unesco sul pluralismo religioso e la pace e la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna.
Per info RSVP a segreteria@fscire.it